14 ottobre 2006

di parole e fallimenti minimi

Da Zu e da PlacidaSignora scopro di questi racconti in sei parole, assai interessanti. Non solo io, ma anche i grandi hanno anelato alla sintesi estrema, dunque.
Come paladino del minimalismo mi voglio applicare pur essendo in un momento di blocco (mi sopravvaluterei se dicessi "dello scrittore"). Mi sento così sintetico, che pubblicherei piuttosto un racconto senza parole.
Riesco solo a comporre questo:

"He started writing, lost inspiration..."

(che in italiano, lingua più ambigua, suona più sottilmente crudele: "Cominciò a scrivere, perse l'ispirazione...", cinque parole, quasi sei)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Un crampo fermò il commento.

mf

Anonimo ha detto...

Un sorriso, e scrollò il capo ... ;-)*********

derbeer ha detto...

Ah, il blocco dello scrittore! Io ne so qualcosa!

A. ha detto...

mf
Certamente ella colpì nel segno

ecate
Ecco, non mi prendi mai sul serio...

deerber
Più bloccati di così!

Anonimo ha detto...

E non ne sei felice? ;-)********

Anonimo ha detto...

I segni sono la mia passione:o)*

mf

A. ha detto...

ecate
beh, quando si tratta di facezie, naturalmente. Il problema vero è che, alle volte, dico cose serie e sembrano facezie.

mf
Per un fotografo i segni sono tutto, no?

Anonimo ha detto...

Il mio è che dico facezie e mi prendono sul serio (ma non si tratta di ingegneri, per fortuna ...) ;-)*******

A. ha detto...

Gli ingegneri hanno il difetto spesso di non capire le facezie. Per questo non si fermano nemmeno a interpretarle.