Favole per non dormire la notte (2)
Bi e Bo erano giovani e spensierati e godevano d'ottima salute.
Un giorno Bo s'ammalò e nessuno era capace di dire cosa lo affliggeva.
Bi e Bo sentirono i pareri di cento medici, ma ancora Bo non migliorava.
Finalmente, incontrarono un gran dottore che veniva dal lontano Ducato di Milano. Egli parlava saggiamente con larghe labbra tumide. Egli ricobbe il male. "Trattasi di pericrasìa sintomatica dei corpi cavernosi", disse. Una una malattia rara, ma il grande medico ne conosceva la cura e prescrisse perciò una potente purga. "Attraverso l'evacuazione, il corpo si purifica", disse ancora illuminato, "la deiezione andrà conservata, esaminata, onde valutare il miglioramento". Così disse.
Fiducioso Bo incominciò la cura. La purga aveva un grande effetto, ma Bo peggiorava giorno dopo giorno. Peggiorava e si consumava. E purga e purga ancora, si consumò a tal punto, che un giorno, di lui restò solo un'ultima pozzetta di liquido.
Il gran medico convocato sentenziò: "la cura ha avuto effetto! Son 1000 scudi."
Tutto quello che rimase di Bo fu raccolto in un gran vaso di vetro che Bi tiene ancora accanto al letto. La notte -così dice- si sente meno sola a parlare col suo amore.
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Non c'è bisogno, mi pare, di esplicitare la morale. Sogni d'oro.
Favole per non dormire la notte (1)