11 dicembre 2004

Sautée

Soffriranno le cozze?
Lo considero un sacrificio necessario
per risollevare la serata.

05 dicembre 2004

Urologia per Tutti

IN DIRETTA DALLA NOSTRA CENTRALE OPERATIVA

ore 00.35
Dopo aver mangiato sushi e sashimi che danno notoriamente allucinazioni, in una nottata piovosa senza nemmeno il conforto dei palinsesti televisivi, la visione periferica mi basta a tenere d'occhio un terribile film di fantascienza apocalittica. Viene quasi naturale cercare conforto nel futile di Internet, aspettando che la digestione segua il suo corso.

Ho trovato inorridito il sito intitolato:
"SmartKlamp: the fine art of male circumcision"

un solo commento: "ahio".
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ore 00.45
Sbirciando scimmie incazzatissime nemesi trasmettitrici di virus terrificanti agli umani con la coda dell'occhio, mi vado a riguardare il sempre piacevole sito di

Stadium Pal

citato fra l'altro in uno dei libri dell'esilarante David Sedaris.
Maschietti porta a sinistra, femminucce quella a destra.
Anche qui un solo commento: indispensabile.
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ore 00.55
Tra gli introvabili dei cataloghi on line, concludo la carrellata con la quintessenza dell'utilità unita alla praticità:

Bricolì

Ultimo commento: la libertà è un bene inestimabile (Libertà vo' cercando ch'è sì cara).
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ADDENDUM
ore 10.00
Si inserisce bene qui la citazione del film "Acqua Tiepida Sotto un Ponte Rosso", del 2001, trasmesso (credo in anteprima assoluta) recentemente sul circuito Sky. Per Murdoch evidentemente si è trattato di uno "space-filler" del palinsesto (quanti soldi può portare una rassegna sul cinema d'essai giapponese?), per me un rebus.
Solo un professionista, quale la nostra amica La Regina Pigra ci potrà aiutare a capire.
Oppure un urologo.

04 dicembre 2004

Etologia per Tutti

Ma và a cagher... che poi ci facciamo un caffé


Luak

Gli amanti del caffè come me che si fossero persi questa gustosa notizia, sappiano che in remote regioni dell'Indonesia viene prodotta la specialità di caffè più pregiata il "luak" dal nome del piccolo felino arboricolo, ghiotto di frutti della pianta del caffè e che -per così dire- ne processa i chicchi per la gioia dei più ricchi estimatori. Le quantità prodotte sono minime (dicono circa 80 libbre l'anno) immagino per la laboriosità della raccolta.

Davanti ad una buona tazza di caffè "robusta" di Castroni, vi lascio con questo pensiero e vi rimando agli approfondimenti, se credete: non è tutto oro quel che luccica e non è tutto sterco quel che puzza.

Buon Caffè!

P.S. a proposito, chi ha commercializzato questa specialità, il signor Martinez, americano di Atlanta, ha poi vinto l'Ignobel per le Scienze Alimentari nel 1995. Complimenti (sono soddisfazioni!)
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Per chi volesse approfondire:

Articolo su National Geographic

Wikipedia - Paradoxurus Ermaphroditus

Martinez Coffee Company

Articolo su Virgilio-Sapere

01 dicembre 2004

Buonanotte ai Suonatori



Tre belle idee avevo stasera da scrivere. Una cuccagna. Ottime idee, credo. Due arrivate in casa mentre mi cambiavo per uscire. La terza al supermercato, mentre rovistavo fra la frutta. "Scemo" ho pensato, mai che ricordi di portare carta e penna. Per i momenti così. Senza il laptop sottomano. Ma erano così forti, così fresche che non ho temuto per un attimo di perderle. Il tempo di buttare quattro cose nel carrello e correre a casa a scrivere.

Dritto il banco dei formaggi e io ancora a rovistare, poi come quando senti qualcuno che ti spia, da sopra la spalla ho messo a fuoco. Tutte allineate come in parata, mille bottiglie a meno di due braccia. Il brie cade nel carrello e io mi appoggio sul manubrio in cerca di sostegno. Respiro a fondo: "va tutto bene". Sfilo come in tranche davanti ai rossi piemontesi. Sono salvo: il banco frigorifero. Frastornato non mi accorgo che in realtà sto proprio scarrocciando contro uno scaffale. Whisky. Fa caldo qui. La testa leggera e i palmi umidi. Sono ipnotizzato dalle etichette che mi frullano davanti. Qui non c'è, ma non si dimentica il gusto dell'Ardbeg. Il profumo pieno di torba e il gusto pungente, caldo, morbido al palato. Non si dimentica. Perché sono venuto qui stasera, solo? Ce la posso fare. Piegato sul carrello rotoliamo insieme. L'ascensione al Calvario dei single malt. Le birre mi pressano da destra. Le grappe e poi è finita. Bibite analcoliche. Raccatto un pacco di lattine e sono fuori. Poi mi fermo. Non mi ricordo neanche più l'ultima volta che ho bevuto. Ho la gola di cartone. Ora ne prendo una, m'infilo in macchina e... Scrollo la testa per far uscire il pensiero. I biscotti. Le casse. Buonasera. No, non ho la card. Grazie.

L'aria fresca nel garage mi rinfranca. Sono ok. Guido piangendo e la musica mi calma. Il volume al massimo, taglio la strada come fosse acqua nera.
Le mie tre idee sono sparite. Solo questa gola di cartone. Lei già dorme; adesso è tardi, è già domani. Buonanotte ai suonatori!