Ragioni Etiliche - 2
Quella sera, sarà stato un mese fa, m'ero messo -come faccio spesso- ad aspettare il ponentino delle nove e già faceva scuro. Me ne stavo appunto spaparanzato in giardino sulla sdraio a bere e a fumare, quando una cosa nera è scappata fuori dall’orto. Sì, ché io c’ho provato a farci crescere qualcosa in questo pezzettino di orto. La frutta, i pomodori; tanto per passare il tempo. Ma vicino alla circonvallazione c’è così tanto fumo e polvere che non ci può venire niente di buono. Solo i rovi, quelli sì. E proprio dai rovi è spuntato il micio. Un micetto nero e bianco e gli occhi chiari. Piccolissimo, tutto magro e impaurito, eppure (la fame è una brutta cosa) m’è venuto fino davanti ai piedi e io gli ho tirato un pezzetto di grasso della fettina che era rimasto nel piatto. Insomma, da allora abbiamo fatto amicizia. Tutte le sere alla stessa ora, ‘sto cosettino di pelo si presentava davanti al tavolo e piano piano ha cominciato a giocare con le pantofole, e poi –come fanno i gatti- mi ha cominciato a venire in braccio. Senza fretta. Io sono stato al gioco, mentre finivo la mia bottiglia e le mie sigarette. Non era male come cosa. La sera è il momento più triste, specie adesso che fa notte sempre prima. Quando ti vengono i pensieri e ci serve il vino e qualcos’altro per decidersi e andare a coricarsi. Ormai sono vecchio e c’ho fatto l’abitudine a stare da solo, conosco i trucchi. Ma col micetto, passavo quell’oretta giusta, per andarmene a letto più contento.
Poi dall’altro giorno, niente più. L’aspettavo col pezzetto di ciccia sul piatto, alla solita ora e un po’ di latte per terra al solito posto. Non è venuto. Si sa coi gatti come succede. Oggi qui, domani chissà. Senza padrone. Sono rimasto ad aspettarlo fino a tardi. E la mattina dopo, il latte era ancora tutto nel piattino. Così pure il giorno dopo. Se n'è andato. Confesso che ci sono rimasto male. E' un paio di giorni che ci penso.
Mi sta bene, così imparo ad affezionarmi. Eppure credevo di averci fatto il callo. Come con le donne, che sono andate e sono venute. E ora non me ne frega più nulla. Gli amici poi, quelli sono andati e basta. Chissenefrega pure di loro.
Mi sta bene. Me ne fumo un’altra e poi vado a dormire che è ora.
Come faceva quella canzone? “Quello che non ho è quel che non mi manca.”
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Ragioni Etiliche - 1