02 aprile 2006

Self Justice

La storia della bambina stuprata e assassinata ci aveva lasciato tutti colpiti in paese. Nessuno escluso. E sì che ne vedi di cose brutte a fare questo lavoro, ma il modo, la violenza, la disperazione del padre e della madre. Che ne so? Quando ti capita un adulto anche una morte violenta sembra più naturale, più normale. L'effetto che aveva fatto a lui era impressionante. Aveva voluto seguire personalmente tutte le indagini. Non si dava pace. Quando sbatteva giù i pugni sulla scrivania, con quelle sue manone, sembrava che si dovessero staccare pure i gagliardetti dalla parete.
Il caso era rimasto aperto, ché i colpevoli non si sarebbero trovati mai. Troppo tempo e pochi indizi. Avevamo battuto ettari e ettari di campagna a colza e girasoli e grano, ma niente. Nemmeno un capello. E lui s'era tenuto la foto della bambina quella mandata ai giornali, bella nel giorno della comunione. Col vestitino bianco. Biondina e magrolina, come la sua di bambina. Più o meno la stessa età.
Noi lo vedevamo che era imbestialito. Mi diceva spesso quando gli portavo il caffè alla mattina: "Lo vedi, Caputo, la pena di morte non è giusta, sì sa. Ma per questi qui, per questi qui..." e tirava su quel pugno che sembrava matto.
Poi l'incidente. Niente di serio, penso. Una sera tornando tardi come sempre a casa, una parola di troppo con la moglie (dicono le cose non andassero proprio per la quale) e la bambina che s'era messa a fare i capricci. Insomma, uno strattone più forte del solito e il polso della bambina s'era rotto. Una frattura di niente, avevano detto al pronto soccorso, poco più di una incrinatura. Una bambina di otto anni recupera in fretta. Io però l'ero andato a prendere con la radiomobile e avevo visto lo sguardo suo e lo sguardo della piccola in macchina. C'era un'aria pesante. Quegli occhioni verdi spalancati e i suoi fissi sulle scarpe. La moglie muta sul sedile dietro.
Sono stato io il primo di pattuglia ad arrivare. L'hanno trovato così, in garage. Seduto per terra appoggiato alla cantinetta dei vini. Un colpo in bocca. Il vino rosso che colava e faceva rigagnoli col sangue. La divisa piegata bene e appesa alla maniglia.
Già! Ci vorrebbe proprio la pena di morte.