Short Term Memory Loss
Nella camera in penombra il giovane uomo accarezza amorevolmente la testa dell'anziano seduto.
"Ah, avrebbe dovuto vedere, lei, come ci accolse la gente di Trieste quando entrammo in città nel '54! Che feste! Tutti per le vie, tutti con la bandiera tricolore! Gli abbracci, i fiori!"
Con lo sguardo l'anziano vaga verso la luce della finestra, un tremito lo scuote.
Il giovane si piega più vicino, premuroso.
"Hai freddo, papà? Ecco, tieni la tua coperta."
Senza distogliere lo sguardo l'anziano s'aggiusta la piccola coperta colorata fatta a maglia. Poi s'anima di nuovo con un guizzo. "Eh, la mia Maria era brava con i ferri! Era brava a fare tutto.
L'ha conosciuta, lei, la mia Maria?"
"Certo, papà, Maria..."
"Maria..." e una stilla s'affaccia all'angolo dell'occhio dell'anziano.
"Devo andare ora, papà." Il giovane poggia per un attimo le labbra sulla bella testa folta di capelli bianchi.
"Torno domani, non ti preoccupare."
Nell'altra stanza una donna affaccendata.
"Mi raccomando, Filomena, gli faccia prendere le medicine in orario. L'ho visto un po' peggio stasera. E lo faccia coprire; aveva le mani ghiaccie oggi."
"Non si preoccupi, signor Guido, ci penso io. Vada tranquillo."
Guido esce e si chiude la porta dietro, piano senza far rumore.